"Io sono colloquio"
Comunicazione e comportamento
(1° incontro del corso di formazione Ra.Mi.)
Parte Teorica
Riprendendo i concetti già accennati nello scorso ciclo d’incontri,
sappiamo che uno degli assiomi della comunicazione è che è IMPOSSIBILE NON
COMUNICARE; infatti, i nostri gesti, la nostra postura e la nostra espressione
già di per se trasmettono qualcosa di me all’altro, anzi la nostra
comunicazione è per il 60-80% (a seconda delle scuole) non verbale.
Nello specifico quando si parla di “corretta comunicazione” s’intende una
comunicazione in cui io parlo e so di essere ascoltato perché sono consapevole
del codice comunicativo che sto utilizzando con l’altro (ad es. sono
consapevole che l’altro utilizza la mia stessa lingua e conosce le parole che
utilizzo).
Questa è una cosa fondamentale soprattutto nel sociale: “ENTRARE
NELL’ALTRO” è una modalità educativa e comportamentale che ci fa capire chi è
l’altro, ci permette di conoscere realmente l’altro.
L’errore che spesso si fa è quello di cercare di capire chi è l’altro
vedendo e proiettando nell’altro i nostri bisogni e le nostre esigenze. In
particolare si è portati a vedere nell’altro un esigenza di accadimento, quando
quest’ultimo magari vuole essere semplicemente ascoltato (Maternage). In altre
parole spesso noi ascoltiamo le nostre esigenze e non quelle dell’altro.
Quello che bisogna fare è cercare di vedere l’altro secondo canali
oggettivi ed obiettivi ed è per questo che è importante parlare di regole
della comunicazione e di procedure comportamentali.
Secondo la scuola di Palo Alto LA COMUNICAZIONE E’ COMPORTAMENTO, in
quanto, come detto prima, la nostra comunicazione è prevalentemente non
verbale, cioè comportamento. Essere consapevoli di questo ci permette di
relazionarci in maniera corretta con l’altro, facendo una cosa fondamentale:
rispettare l’altro per quello che è.
Viviamo in un’epoca in cui “quello che io faccio” passa in primo piano
rispetto al “chi io sono” e questo è un problema che si ricollega al tema della
CONOSCENZA e della CONSAPEVOLEZZA DI
NOI STESSI: è importante conoscere la nostra risposta psicologica e
comunicativa rispetto all’altro, per capire dov’è il nostro limite e dov’è la
nostra risorsa.
Parte Esperienziale
Partendo dalla considerazione per cui tendiamo a
presentarci in base a quello che facciamo piuttosto che raccontare chi siamo,
anche per la difficoltà che s’incontra in questo secondo caso, è stato proposto
un semplice esercizio: lavorare sul binomio mi piace – non mi piace, proprio
per rientrare in contatto col “chi siamo”.
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